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Mito
Valuto a lungo se scrivere che Mi-To non è assolutamente un ristorante consigliato ai milanesi e difatti lo faccio, perché a mio avviso è così. Sito in via Cagnola 6, si tratta di un locale sui generis che a moltissimi potrebbe fare storcere il naso. A me ha stupito positivamente. Vediamo dunque perché.
Sono stata a cena da Mi-To (Milano — Tokyo), locale piccolissimo che conta a malapena dieci coperti. Fortunatamente, aggiungo, perché l’attenzione al cliente è molto particolare. Ma da Mi-To è davvero tutto molto particolare, a cominciare dalle curiose (e sicuramente) offensive diciture scritte a mano dalla proprietaria sui dei post-it proprio all’entrata del locale. A me onestamente tutto ciò ha fatto sorridere e ha incuriosito, anche perché mi trovo d’accordo con lei — e penso un po’ chiunque abbia lavorato nella ristorazione! La sincerità a volte non paga, a volte sì. L’atmosfera è adorabile. Per chi è stato in Giappone, nella fattispecie a Kyoto, ha visitato Pontochō o ha avuto la fortuna di bere al banco della stupenda gintoneria Nokishita711, avrà capito perfettamente quello che intendo. Oggetti dalla foggia curiosa, un piccolo carillon, lucine e ninnoli di varia fattura adornano la piccola vetrina e il banco del ristorante. Luci soffuse, una scelta musicale rilassante e nessuna pressione da parte del personale, fanno di Mi-To un locale lontano anni luce dagli ambienti chiassosi dei sempre affollati all you can eat o gli spazi dalle atmosfere soffuse dei sofisticati fusion meneghini.
Qui si vive una esperienza nipponica vera, come se si fosse in una trasposizione di un izakaya autentico. E sicuramente anche il carattere forte e diretto della proprietaria aggiunge un quid in più alla serata. Non ho intenzione di dilungarmi sulle peculiarità caratteriali dei giapponesi o dei coreani, basti sapere che i primi sono indicativamente più calmi e riflessivi e i secondi più onesti e diretti. E qui, di ciò, se ne fa larga esperienza.
Mi-To apre nel 2004, prendendo il posto del ristorante vegetariano Desiderata. I proprietari sono Katsurashima Masakazu (giapponese, sushi man dal 1990 con una grande esperienza sul campo, l’ultima presso Zen) e la moglie Lee Heejung (coreana, arrivata in Italia per studio). Vi è poi una cagnolina molto simpatica, Lolita, che fa da guardia alla cucina e che saluta i clienti facendo festa, scodinzolando. Adorabile.
Lo stile della cucina è in linea con l’atmosfera del locale. Se volete un consiglio, abbandonate la scelta dei piatti canonici (come il sushi misto giapponese, per dirne uno) e lasciatevi intrigare dalle proposte più particolari. Il menù è una vera e propria chicca, scritto a mano dalla proprietaria, è divertente e colorato. Prezzo importante, ma esperienza curiosa anche perché si tratta di un raro caso, a Milano, di una cucina giapponese contaminata dai sapori coreani, pieni e piccantissimi. Si parte dagli stuzzichini (edamame, sunomono — pesce misto con aceto di riso, polipo e alghe, sashimi con salsa a base di peperoncino). Si prosegue con le insalate (wakame, sashimi, salmone e avocado, tonno e avocado) e si arriva al pesce crudo (sushi misto — nigiri, uramaki, hosomaki, sashimi misto, usuzukuri — carpaccio di salmone e branzino, cirashi sushi misto, tekkadon, shakedon). L’offerta di sushi comprende uramaki (California, philadelphia, ebiten, spicy salmone, spicy tonno, shake kawa piccante), hosomaki (shake, ebi avocado, teak, unakyu, ikura), nigiri (tonno, salmone, branzino, orata, gambero cotto o crudo, polipo, unagi, ikura) e temaki (salmone, california, shakekawa, spicy salmone, tonno, spicy tonno, ikura). Ovviamente non manca la miso shiru. I fuori menù sono piatti caldi e tutti da provare. La carta sera in cui vi ho cenato prevedeva stick (involtini croccanti di branzino e verdure), alici croccanti, yakitori, gunkan (tonno, salmone, branzino), ragù d’orata con funghi porcini e chawan mushi. I dolci cambiano continuamente e sono preparati artigianalmente dalla proprietaria. Non esiste un menù, quindi bisogna chiedere direttamente a lei. Stessa cosa vale per la scelta del saké: fatevi consigliare e non resterete delusi. Vi sono anche birre giapponesi, soft drink, vini italiani sia rossi che bianchi (calice o bottiglia) e tè verde caldo.
Il mio parere su questo ristorante è positivo: piccolo, curato, perfetto per le coppie - oltretutto i clienti con bambini non sono ben accetti e per me questa è una nota positiva in più.
C'è però da dire che le porzioni non sono affatto abbondanti ed il prezzo è piuttosto alto. Vale comunque almeno una cena.
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📍 Via Luigi Cagnola 6, Milano 📞 02 3310 4910 💰 $$$