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Nishiki

Nella zona di Porta Romana e Brenta c’è un locale che porta il nome di Nishiki. Aperto il 28 dicembre 2005, inizialmente aveva tutta l’aria di essere un ristorante giapponese di quartiere. In seguito a una importante ristrutturazione avvenuta a inizio 2018 per opera dello studio Neos Design, oggi Nishiki si presenta come un raffinato ristorante di cucina giapponese fusion adatto per occasioni eleganti ed importanti.


Ho avuto il piacere di conoscere la proprietà e di gustare alcune delle specialità in un ambiente davvero lussuoso, dal forte carattere internazionale. Ho fatto un giro per le sale e sono rimasta affascinata dai colori blu e verde scuro degli ambienti rischiarati lievemente dalle luci soffuse: queste nuances di colori sono chiamate “Shaded Spruce” (“bosco ombreggiato”). Il ristorante ha anche delle sale private provviste di tatami (dove ovviamente si entra scalzi), perfette per una cena romantica. Il bancone rende accessibile agli occhi dei clienti la varietà di pesce freschissimo lavorato al momento dai cuochi.

I titolari sono Alessandra ed il marito Xiaobo Zhou; egli si distingue per essere uno dei pionieri della cucina giapponese contemporanea a Milano. Ha infatti lavorato negli anni ’90 nella cucina del blasonato Tomoyoshi Endo (istituzione a Milano per ciò che concerne la gastronomia nipponica autentica) e, successivamente, alla Compagnia generale dei viaggiatori naviganti e sognatori (ora sede di Cascina Cuccagna). Sono i proprietari ad avere ideato il menù, nucleo e primo motore dell’evoluzione di questo locale. La pasticceria è invece affidata alla pastry chef Sonia Latorre Ruiz. Lo staff di sala è molto preparato, veloce e discreto, nonché estremamente gentile.


A pranzo è possibile scegliere tra gli abbondanti set che compongono i due menù, caldo o freddo: sono tutti accomunati dall’accompagnamento di antipasto del giorno, insalata mista, riso saltato, tre pezzi di uramaki e zuppa di miso. I piatti caldi comprendo: yakizakana moriawase (misto pesce alla piastra), sake no teriyaki (salmone alla piastra con crosta di sesamo), yakizakana sake, fiori di zucca in tempura, tempura udon, yakiniku, maguro no teriyaki, yakitori, tempura di gamberoni e verdure, yaki udon. Il menù “freddo” riguarda invece varie interpretazioni di uramaki: Tiger (tempura di gamberi, salmone e uova), Nishiki (tempura di gambero e avocado con gamberi cotti), salmon, Yu (salmone piccante, gambero, salmone scottato e patate croccanti), mango (mango, salmone, Philadelphia), zucca (tempura di zucca e avocado), Ale (tempura di gamberi, avocado, salmone piccante e pasta fillo), Vulcano (tonno piccante e avocado), Ranibow (salmone piccante, gamberi e pesce misto), New Tiger (tempura di gambero, tartare di salmone e salsa teriyaki) e Light (salmone, avocado, Philadelphia). Infine, è possibile ordinare anche sushi o sashimi misto, sakedon e chirashi.

Se già a pranzo si viene piacevolmente coccolati dal personale di sala, per cena Nishiki diventa ancora più intrigante. I lussuosi e comodi arredi sono il luogo prediletto per una cena speciale. Il menù è consultabile tramite tablet e i piatti proposti sono ricercati ed esotici. Si parte con le specialità: carpaccio; selezione di cruditè dello chef; sashimi misto con salsa al mango e frutto della passione; ceviche; julienne di calamaro con uovo di quaglia e caviale di storione in brodo dashi, salsa di soia e aceto di riso; sashimi scottato con salsa ponzu e olio di oliva; mille foglie con tonno tartufato, pomodori secchi e besciamella; king crab con crema di avocado, wasabi e pistacchio; capesante avvolte con carpaccio di toro, gamberi rossi di Mazara del Vallo, ikura, katsuobushi e tartufo; salmone affumicato con avocado, tartufo nero, sale nero di Cipro, ikura, affumicato in quercia di melo; piovra cotta a bassa temperatura con verza, avocado e shichimi; black cod con salsa di miso; ravioli di wagyu con tartufo e, infine, carne di wagyu A5. Si procede con gli antipasti (tra i quali: tempura di fiori di zucca con salmone scottato e Philadelphia, ostriche servite con salmone, zenzero, salsa ponzu e il nido di capesante), le tartare (tonno, salmone, ricciola o gamberi di Mazara del vallo; ogni tartare prevede uno specifico accompagnamento), le insalate, i carpacci (tra cui di gamberi argentini con salsa yuzu e tobikko e di filetto d’Angus scottato) e la tempura. Non mancano i piatti a base di pasta (udon e soba) e pesce (tra i quali, branzino croccante con germogli di soia o al vapore con champagne, miso, soia e limone, tonno scottato in crosta di sesamo). La parentesi degli uramaki è molto ampia. Oltre alle proposte già citate presenti anche nel menù del pranzo, la sera ve ne sono altri dai nomi accattivanti tra i quali: Astice (tempura di gambero, avocado, tartare di astice flambé), Soft (branzino in tempura, branzino scottato con olio e pistacchio), Fashion (tempura di asparagi, fette di pesce misto scottato) e Angus (tempura di asparagi, avocado, Angus, foie gras e salsa Nishiki). Ovviamente non mancano sushi e sashimi misto, cirashi e i nigiri a pezzo singolo. A completare la carta vi è il vassoio dei dolci, oltre cento etichette di vini, birra giapponese e soft drinks.


Il locale, molto elegante, è una bella cornice per una cena romantica. A mio avviso le proposte però risultano un po' troppo "pasticciate" e quindi l'ottima materia prima impiegata tende a confondersi. Peccato.


© Cookingwiththehamster




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