Il 168 Chinese Township (chiamato dai frequentatori semplicemente "168") è un enorme ristorante cinese situato in zona Maciachini. Nel corso degli anni questo locale ha subito trasformazioni (io ne ricordo almeno tre) che da ristorante a buffet a prezzo fisso simile a una mensa aziendale è passato ad essere un locale più curato dal menù disordinato. Oggi, dopo una imponente ristrutturazione, è un ristorante dalle dimensioni impressionanti, esteticamente curato secondo un gusto che gli occidentali definirebbero dubbio ma che invece ha moltissimi estimatori. Gli spazi sono davvero ampi e si compongono di decine di sale disposte su più piani, ognuna con uno specifico tema. Vi sono sale per banchetti, matrimoni, tavolate private per trascorrere una cena romantica o in compagnia di amici.
Dopo l'ultimo grande restyiling ho cenato qui insieme a degli amici che si occupano di food. Siamo stati accolti in una delle tante sale a piano terra dove al centro del tavolo era disposta la pentola per l'hot pot, la celebre fonduta cinese di derivazione mongola.
I piatti sono scenografici così come il resto del locale. Abbiamo avuto l'occasione di gustare moltissime specialità cinesi che comprendono diversi tagli e qualità di carne, crostacei, uova centenarie, tofu ma anche tante verdure, funghi, castagne d'acqua e dolci tipici cinesi (tra cui uno contente il famoso durian - che io onestamente non sono riuscita a mangiare a causa dell'odore troppo forte).
Ovviamente questo genere di esperienza è bella se condivisa: più si è a tavola e più ci si diverte. Il sapore un po' piatto degli ingredienti ed il brodo leggermente insapore passano in secondo piano quando si è in compagnia bevendo allegramente.
In tutto questo, il personale di sala è stato gentilissimo e discreto, pronto ad aiutarci con la preparazione della fonduta e a consigliarci ingredienti anche insoliti.
A distanza di qualche giorno ho voluto riprovare questo ristorante, questa volta scegliendo vari piatti dal menù disponibile via tablet. Questa volta però l'esperienza è stata peggiore, per non dire infima.
Scegliendo qua e là, ho optato per gli shao mai di granchio (completamente insapore), riso saltato con anatra alla pechinese (estremamente unto e pesante), granchio al vapore (microscopico, praticamente c'è solo il carapace), zuppa di spaghetti con manzo (incredibilmente dolce) e capesante all'aglio (sprofondate nel burro e accompagnate da una ciotola a parte contente uva con maionese).
Onestamente non mi è piaciuto nulla, il che è davvero assurdo. Il menù è composto da decine di piatti che spaziano da i dim sum, all'anatra alla pechinese, passando per pesce crudo e cotto, preparazioni eseguite in pentola, numerose specialità dello chef e una quantità incredibile di piatti a base di carne e verdure, eppure non ho trovato davvero nulla che sia stato di mio gradimento.
Mi dispiace molto dare un giudizio così negativo a questo ristorante ma, oltre quanto già detto, il conto è pure decisamente alto. La nota di merito va al personale di sala, perché è molto professionale e gentile. Ma a parte ciò non ho altre parole positive da spendere in merito.
💰 $$$$