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Torino: guida asiatica - dove mangiare

Torino è una città a mio avviso molto affascinante, caratterizzata da una architettura sontuosa e maestosa. Amo visitare questa città per la sua cucina raffinata e, soprattutto, per i caffè ottocenteschi - veri e propri laboratori politici in cui si discusse la costituzione dell'unità d'Italia.

Nonostante il capoluogo piemontese sia estremamente legato alle proprie tradizioni, allo stesso tempo ha dimostrato negli ultimi anni di essere aperto a nuove esperienze gastronomiche, come dimostra la presenza di ristoranti asiatici di grande qualità.


Ecco quindi dove mangiare asiatico a Torino!


Miyabi

All'ombra della Grande Madre il ristorante Miyabi è il punto di riferimento per gli amanti della cucina giapponese elegante e raffinata. Masanori Tezuka, originario di Kobe, è lo chef: dopo avere mosso i primi passi in cucina a Sapporo, ha lavorato in numerosi ristoranti in torno al mondo prima di approdare a Torino; qui ha fondato l'Associazione Culturale Miyabi (dove venivano organizzati corsi di cucina) prima di trasformarla in un locale.

Miyabi oggi è un ristorante accogliente, caldo e con pochi coperti, dove si respira la storia di Masa san e la si riscopre nei suoi bellissimi piatti, che si gustano con gli occhi ancora prima che con il palato. Ciò che colpisce particolarmente è la materia prima di eccellente qualità, la composizione del piatto e il taglio del pesce. Lo staff di sala è attento, estremamente professionale e preciso: lasciatevi consigliare sul beverage, scoprirete dei sakè intriganti e deliziosi ma anche vini naturali.

Il menù è essenziale, due opzioni principali: Degustazione Miyabi e Menù Kaiseki (si possono però ordinare i piatti singoli di ogni menù, se non gradite optare per un percorso completo) con abbinamento sake da tre o cinque tipologie.

Io ho scelto il Menù Kaiseki, l'opzione a mio avviso più completa oltre ad essere l'emblema della creatività dello chef.

Il percorso comincia con delle melanzane al miso, daikon allo yuzu e una tempura di radice di loto con surimi di baccalà, alga nori e sale sakura. A seguire la capasanta dell'Hokkaido. Si arriva poi al piatto centrale della degustazione, ovvero il sushi misto (semplicemente delizioso). Seguono poi il fegato di rana pescatrice su daikon (una rara prelibatezza), l'unagi don con brodo dashi (davvero commuovente) e la rana pescatrice con topinambur e zucca. A concludere, sorbetto di yuzu con gelatina e il dolce del giorno, composto da un mochi allo yuzu, frutta fresca e un wafer alla castagna da perdere la testa.

Miyabi si conferma un ristorante raffinato e di ricerca, adatto ai palati più curiosi. Il conto finale è importante ma commisurato all'esperienza e alla location. Da tornarci in più occasioni per scoprire di volta in volta le nuove creazioni stagionali.


Miyabi | © Cookingwiththehamster


Miyabi torino Cookingwiththehamster
Melanzane al miso | © Cookingwiththehamster

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Daikon allo yuzu | © Cookingwiththehamster

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Tempura di radice di loto | © Cookingwiththehamster

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Capasanta dell'Hokkaido | © Cookingwiththehamster

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Sushi misto | © Cookingwiththehamster

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Fegato di rana pescatrice | © Cookingwiththehamster

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Unagi don | © Cookingwiththehamster

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Rana pescatrice | © Cookingwiththehamster

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Sorbetto allo yuzu | © Cookingwiththehamster

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Dolce del giorno | © Cookingwiththehamster

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Dolce del giorno | © Cookingwiththehamster

Kintsugi tea&cakes

Tra i numerosi caffè storici di Torino, da qualche tempo è sorto un angolo di Giappone. Si tratta di un progetto frutto della passione della giovane tea sommelier Francesca Alessio che, dopo avere visitato la terra del Sol Levante, ha deciso di aprire i battenti nel cuore del capoluogo piemontese. Kintsugi prende il nome dall'omonima antichissima pratica giapponese di rinsaldare i cocci di un oggetto rotto con dell'oro, rendendolo ancora più prezioso e unico. E in effetti questa sala da tè davvero unica a Torino: gli interni sono curati e minimali, l'ambiente è reso caldo dall'uso del legno e la vetrina al bancone stupisce gli avventori con dolci tutti colorati realizzati nel laboratorio interrato - alcuni rispettano la tradizione wagashi, altri invece sono yogashi che includono la tradizione piemontese attraverso l'uso di ingredienti locali (come il cioccolato e le nocciole). E' anche possibile ordinare per tempo un dolce personalizzato, oltre alla possibilità di trovare dolci vegani.

La selezione di té è curata nei minimi dettagli, resterete estasiati dalla bontà delle scelte in purezza, gli infusi e i latte. Tra quelli provati segnalo l'imbattibile matcha Uji Shosui e il delizioso Black latte bio con sesamo nero tostato e latte di cocco.

Se cercate un angolo di pace in pieno centro, questo è il posto giusto: semplicemente adorabile!

Kintsugi tea&cakes torino Cookingwiththehamster
Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Kintsugi tea&cakes | © Cookingwiththehamster

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Matcha | © Cookingwiththehamster

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Black latte bio | © Cookingwiththehamster

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Torino-Tokyo | © Cookingwiththehamster

Kokoroya

A Torino c'è un posto dove varcata la soglia si viene catapultati in Giappone, come in una sorta di dimensione parallela. Non è un sogno, bensì Kokoroya.

Aperto nel 2011 da Gianluca Sanna e la moglie, nonché cuoca, Yukie Ogawa (originaria di Nagoya), Kokoroya è un microscopico alimentari stipato di oggetti kawaii e prodotti per cucinare: verrete sopraffatti dalla quantità di oggetti presenti, scritte, colori e cartelli, ma il bello è proprio questo.

Qui si viene per fare principalmente un asporto, ma un piccolo banco a parete può ospitare fino a sei commensali seduti su sgabelli di legno. La cucina è casalinga e non c'è sushi: troverete soprattutto bentō con tsukune, yakitori, shake teriyaki, korokke, gyoza o ebi fry, ma anche udon, soba o yakisoba, curry rice, donburi, ramen (shoyu o miso), oltre a onigiri (con miso e porri, ume, takuan, katsuobushi o tonno e maionese) e qualche dolcetto. Se volete cucinare a casa qui potete acquistare svariati condimenti, noodles istantanei, snacks e piccoli accessori da cucina per rendere le vostre pietanze davvero adorabili. Consiglio caldamente una visita in questo posto che scalda il cuore, perdetevi tra action figures di Super Mario, Galaxy Express 999, Gundam e Doraemon mentre mangiate un boccone.

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

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Kokoroya | © Cookingwiththehamster

Ramen-ya Luca

Il ramen è una di quelle pietanze che se ti fa innamorare, ti rapisce completamente. Questo è stato il caso del pugliese Gianluca Zambotto, colui che ha il merito di avere aperto il primo locale di ramen a Torino.

Il colpo di fulmine con il ramen ha avuto luogo a Los Angeles, dove Gianluca ha imparato a destreggiarsi nelle cucine dei ristoranti giapponesi, prima di visitare la terra del Sol Levante e di aprire la sua attività nel capoluogo piemontese. Il fatto che si sia accostato alla cucina nipponica in California non è un caso anzi, Little Tokyo Historic District a Los Angeles ospita la più grande comunità giapponese degli Usa - L.A. è stata la fucina e il banco di prova di moltissimi ristoratori giapponesi la cui creatività ha cambiato totalmente le abitudini alimentari delle persone di tutto l'Occidente, ve ne ho parlato qui.

Ramen-ya Luca apre i battenti nel 2014 e si impone immediatamente per i brodi grassi, saporiti e quanto più autentici. Gianluca, silenzioso e instancabile lavoratore, cura ogni piatto con attenzione maniacale (dai brodi alle guarnizioni, fino ai noodles che acquista direttamente da una ditta giapponese), rendendoli quanto più fedeli a quelli che potete trovare in una taverna nascosta a Tokyo, frequentata solamente da salary man e studenti.

Non aspettatevi pietanze instagrammabili perché qui si mangia in maniera schietta e genuina: vi verranno portati piatti realizzati per mangiare con ingordigia, sporcarsi e gustare ogni boccone in silenzio, come in un viaggio sensoriale. La scelta non è ampia, come in un ramen-ya che si rispetti: oltre a qualche antipasto (gyoza, edamame, karaage, onigiri e tonkatsu), potete scegliere tra shio, shoyu (il migliore, a mio avviso), miso, goma, tantanmen, vegetarian.

Anche il locale è così, semplice e di poche pretese, ma non importa perché qui si viene per fare l'esperienza del ramen giapponese, quello che si mangia prima di tornare a casa con l'ultimo treno la sera tardi o durante una pausa pranzo veloce. Chi è stato in Giappone ritroverà quell'atmosfera informale e disimpegnata, così come l'umiltà propria di un grande cuoco di ramen.

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Ramen-Ya Luca | © Cookingwiththehamster

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Ramen-Ya Luca | © Cookingwiththehamster

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Ramen-Ya Luca | © Cookingwiththehamster

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Tonkatsu | © Cookingwiththehamster


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Miso ramen | © Cookingwiththehamster

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Shoyu ramen | © Cookingwiththehamster

Takoyaki Minamoto

Un angolo di Osaka a Torino, questo è Takoyaki Minamoto ovvero la riproduzione di un chiosco del Kansai con tante specialità tipiche dello street-food. Un ambiente kawaii in cui Koji Shirai e Federica Cavallaro accolgono i clienti con un menù intrigante e una cucina a vista che lascia letteralmente ipnotizzati (è uno spettacolo osservare lo chef al lavoro!). Il locale è molto piccolo, quindi vi consiglio di prenotare. In alternativa è possibile fare sia asporto che delivery. Minamoto significa letteralmente "inizio" e "origine delle cose": un nome dato appositamente al locale poiché è stato il primo in assoluto a Torino a proporre i takoyaki, le celebri polpette di polpo in pastella di Osaka e pure protagoniste di questo locale. Qui potete gustare takoyaki classici o rivisitati (guarniti con maionese e limone, wasabi o salsa ponzu); io vi consiglio la degustazione con tre salse a scelta, per provare un po' di tutto. Fate attenzione: vi verrano serviti caldissimi proprio come in Giappone! E a proposito di autenticità, posso dire che questi takoyaki veramente ottimi, ripieni di polpo a pezzi grossi e realizzati con tutti gli ingredienti tradizionali. In alternativa, o in aggiunta a quanto ordinato, potete scegliere tra bento, pollo karaage, tebasaki, onsen tamago, onigiri e anche qualche dolce (come il gelato al matcha e mochi serviti in diverse preparazioni). Non mancano birre e bibite giapponesi e nemmeno curiosi drink della casa.

Takoyaki Minamoto torino Cookingwiththehamster
Takoyaki Minamoto | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki Minamoto | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki Minamoto | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki Minamoto | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki Minamoto | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki | © Cookingwiththehamster

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Takoyaki degustazione | © Cookingwiththehamster

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Tonkatsu bento | © Cookingwiththehamster

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Onigiri | © Cookingwiththehamster

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Tebasaki con miele e senape | © Cookingwiththehamster

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Hojicha | © Cookingwiththehamster

Wasabi

Wasabi è un ristorante giapponese tradizionale aperto ormai da diversi anni e che vanta con fierezza proprietà, personale e chef giapponesi.

Una volta varcata la soglia verrete accolti in un ambiente caldo e tradizionale, caratterizzato dalla presenza di legno e il tatami: è possibile consumare la propria cena seduti al tavolo occidentale, oppure seduti in tatami incassati a cui ovviamente si accede togliendosi le scarpe.

Le cameriere in sala indossano tutte il kimono e i geta e vi aiuteranno nella scelta dei piatti che più vi aggradano.

Il menù (interamente scritto a mano come spesso accade in Giappone) è piuttosto essenziale ma tutti i piatti rispettano la tradizione e alcuni, in modo particolare, sono diventati il cavallo di battaglia del ristorante, come il ramen e soprattutto il sukiyaki.

Tra gli antipasti gustati vi sono suzuki ponzu (branzino crudo con salsa ponzu - soia e limone) e tako wasabi (polpo con salsa di rafano e aceto): di entrambi sottolineo la freschezza del pesce, davvero ottimi. A seguire nasuden (melanzana fritta su salsa di miso), ideale da accompagnare con dell'ottimo sakè freddo, unagi ippon (roll di anguilla arrosto su riso e avocado), chasoba (pasta di grano saraceno con tè verde), il ramen del giorno, realizzato con un brodo paitan denso e gustoso, tempura di gamberi e verdure. A concludere la cena, gelato al sesamo nero e azuki, mochi al matcha ripieni di anko.

Per una cena romantica o in compagnia di amici questo ristorante non vi deluderà affatto. Il conto finale è sicuramente in linea con l'esperienza, l'atmosfera caratteristica e la qualità offerta. A mio avviso Wasabi è approvato a pieni voti!

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Wasabi | © Cookingwiththehamster
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Wasabi | © Cookingwiththehamster
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Suzuki ponzu | © Cookingwiththehamster
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Nasuden | © Cookingwiththehamster
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Tako wasabi | © Cookingwiththehamster
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Tempura | © Cookingwiththehamster
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Chasoba | © Cookingwiththehamster
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Ramen | © Cookingwiththehamster
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Ippon | © Cookingwiththehamster
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Gelato al tè matcha e azuki | © Cookingwiththehamster
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Matcha mochi con anko | © Cookingwiththehamster




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