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Squid Game: un'analisi

Squid Game è il prodotto sud-coreano di Netflix che non necessita di presentazioni: la serie più vista al mondo sulla celebre piattaforma in 90 Paesi - con ben 111 milioni di spettatori in un mese. Nonostante non sia stato tradotto in italiano (fortunatamente!) ma solo sottolineato, oggi è sulla bocca di tutti e se non l'hai mai vista ti senti escluso, quindi tanto vale rimediare.

La trama è nota: 456 persone, con grandi problemi di denaro, partecipano ad una serie di giochi mortali per la corsa al montepremi di 100000000₩. Chi perde muore.

Squid Game cookingwiththehamster
Squid Game | © selebritalk.pikiran-rakyat.com

La formula è semplice, ma di grande impatto grazie ad un ritmo incalzante, una scenografia magnetica e alla fotografia brillante e accattivante.

Il cast è superlativo: Byung-hun Lee già amico nella vita reale di Jung-jae, Park Hae-soo (quest'ultimo, tra l'altro, interpreterà Berlino nella nuova versione coreana de La Casa di Carta, prossimamente su Netflix), nonché la modella Jung Ho-Yeon al suo primo ruolo di attrice (il suo casting è stato effettuato in una camera d'albergo durante la New York Fashion Week), parte che ha preso molto seriamente tanto da avere studiato il dialetto della Corea del Nord per interpretare il suo personaggio. Bella e anche molto brava, quindi, Jung Ho-Yeon è apparsa online nelle pagine di gossip per via della forte amicizia con Jennie delle BlackPink (paparazzata in diverse occasioni sul set), nonché già global ambassador di Louis Vuitton.

Wi Ha-Joon ha già avuto modo di farsi conoscere al pubblico internazionale con Something in the Rain e Romance is a bonus book (li trovate nella mia lista dei K-drama preferiti di Netflix).

La colonna sonora, invece, è stata realizzata dal compositore Jung Jae-il, già autore delle musiche di Parasite e Okja. Nel caso di Squid Game, egli ha fatto largo uso di musica classica per amplificare il senso di straniante disagio nello spettatore. Nello specifico il concerto per tromba di Haydin in mi bemolle maggiore (un virtuosismo in stile fanfara del 1796 - in passato questo stile veniva usato per annunciare personaggi importanti o aperture di cerimonie), An der schönen, baluen Donau di Johann Strauss (composta per la società corale maschile di Vienna nel 1866 per risollevare gli animi degli austriaci dopo la vittoria della Prussia nella guerra Austro-Prussiana dello stesso anno) e la Serenata per archi in do maggiore di Tchaikovsky (nello specifico il valzer, secondo movimento).

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Jung Ho-Yeon global ambassador di Louis Vuitton | © straitstimes.com

Horror show ma anche fenomeno di costume. Squid Game in poco tempo è diventato una serie di gadget (li potete acquistare qui) che includono le tute, gli stampini per realizzare i Biscotti Dalgona e le Vans Slip-on bianche indossate dai giocatori (potete acquistarle qui): dall'uscita della serie le vendite di queste calzature sono aumentate del 7800%!

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Vans slip-on bianche | © ciakclub.it

E' già in fase di programmazione un videogioco della serie, mentre ad Abu Dhabi il Centro Culturale Coreano degli Emirati Arabi ha recentemente organizzato un torneo con gli stessi giochi visti sul piccolo schermo: chi perde ovviamente non muore, ma resta a bordo campo ad osservare gli altri. Il premio in palio? Una tuta personalizzata.

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Squid Game a Abu Dhabi | © remonews.com

I fan più sfegatati hanno già realizzato decine di video su YouTube dove mostrano errori di regia, traduzioni non realizzate nella versione italiana e qualche indizio o supposizione circa una futura seconda stagione (Netflix non ha però confermato o smentito nessuna notizia a tal proposito).

Molti i fun facts, di cui forse i più clamorosi sono due: il primo è il numero di telefono riportato sul biglietto da visita che esiste realmente ed è dell'imprenditrice Gil-Young Kim, proprietaria di un negozio di dolci. Da quando è iniziata la serie ha ricevuto migliaia di telefonate, tanto che Netflix le ha offerto un generoso rimborso.

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Squid game: il biglietto da visita | © today.it

Il secondo riguarda la celebre stanza a labirinto con le scale, un chiaro riferimento a alla xilografia di Escher intitolata "Relatività" (1953), ma anche alla Muralla Roja progettata negli anni '70 dall'architetto Ricardo Bofil sulla Costa Blanca di Calpe, in Spagna.

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Relatività, Escher | © amazon.it

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Muralla Roja, Ricardo Bofil | © dezeen.com

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Squid Game | © polygon.com

L'intera storia si snoda attraverso il tema gioco - è possibile vedere nella prima puntata lo stesso protagonista alle prese con le scommesse ippiche (gioco d'azzardo) e il regalo alla figlia, una pistola giocattolo, ironico e grottesco riferimento in pieno stile sud-coreano.

In accordo con la psicologica, il gioco è una attività (perlopiù divertente) di intrattenimento volontaria e motivata svolta a scopo ricreativo, motivo di spensieratezza.

Se risaliamo al latino, vediamo che la parola latina ludus significa gioco, svago, passatempo, spettacolo, scuola ma anche inganno, scherzo, imbroglio, palestra per gladiatori.

Esso è il metodo con cui i bambini scoprono il mondo e con l'ironia ci si incanala nell'età adulta. Il gioco è universale, tutti i popoli della Terra e di qualunque estrazione sociale ne hanno fatto esperienza.

In Squid Game ciò che destabilizza è il mito dell'infanzia legato al gioco che viene ribaltato in senso macabro e grottesco in un qualcosa di crudele e perverso. A giocare non sono bambini ma persone adulte con problemi reali: chi gioca con le loro vite sono una ristretta cerchia di potenti che attraverso i loro soldi si divertono con la vita di individui disperati - che, sottolineo, decidono di partecipare di loro spontanea volontà, così come da definizione di "gioco".

Questa attività è talmente connaturata nell'essere umano tanto che lo stesso ideatore dello Squid Game, ricco e senza più stimoli al divertimento, decide di partecipare in prima persona come concorrente numero 001.


La forza di Squid Game sta anche nell'avere portato in scena una serie di giochi tipici dell'infanzia in Corea del Sud ma conosciuti anche in tutto il mondo. Questo escamotage ha permesso agli spettatori di nazioni diverse e lontanissime di essere coinvolti.

Il primo gioco mostrato è quello in metropolitana ed è chiamato ddakji: Gong Yoo (attore molto amato in Corea per i ruoli interpretati in Train to Busan e Goblin) sfida il protagonista a riuscire a ribaltare con la propria forza forme di carta colorata.

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Squid Game, ddakji | © ciakgeneration.it

Il più iconico è 1, 2, 3, stella, famoso in tutto il mondo con nomi diversi. Qui colpisce la presenza dell'enorme bambola robot capace di uccidere i concorrenti con il suo sguardo laser. La bambola è un personaggio molto conosciuto in Corea del Sud: si chiama Yonghee ed è ritratta nei testi scolastici delle elementari. Canta una canzone che recita "è sbocciato il fiore di mugunghwa" (ovvero la Rosa di Sharon, il fiore nazionale del Paese).

Squid Game 1, 2, 3, stella cookingwiththehamster
Squid Game, 1, 2, 3, stella | © gamelegends.it

Squid Game Yonghee cookingwiththehamster
Squid Game, Yonghee | © tecnoandroid.it

Il biscotto Dalgona (달고나) potrebbe sembrare una trovata cinematografica, ma in realtà è una caramella popolare in Corea del Sud risalente agli anni '60. Si prepara con zucchero fuso e bicarbonato di sodio. Molte persone si ricorderanno il Dalgona coffee durante i lockdown durante il Covid-19 (qui la ricetta), questo è invece un dolcetto tradizionale tornato in voga nelle ultime settimane nei chioschi e nelle caffetterie di Seul.

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Squid Game, biscotto Dalgona | © dissapore.com

Il tiro alla fune viene chiamato juldarigi in coreano e viene praticato alle feste di paese durante la celebrazione della luna piena secondo il Calendario lunare.

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Squid Game, juldaijiri | © jambi.tribunnews.com

Arrivati a questo punto bisogna fare però un passo indietro e cercare di vedere Squid Game all'interno di un filone stilistico ben preciso: il survival horror.

In italiano "horror di sopravvivenza", è una categoria di videogiochi basati sulla sopravvivenza del personaggio, solitamente armato e con risorse limitate, il cui scopo è trovare armi di fortuna, equipaggiamento e vie di fuga, risolvendo enigmi in una ambientazione claustrofobica, spesso bizzarra e straniante.

Il termine survival horror sarebbe stato coniato nel 1996 da Capcom per reclamizzare Resident Evil. Tuttavia, sembrerebbe che già nel 1992 sarebbe stato usato per indicare Alone in the Dark. Un'ultima scuola di pensiero ricondurrebbe questa etichetta alla serie horror a scorrimento Splatterhouse (1988) di Namco.

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Resident Evil | © wikipedia.it

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Alone in the Dark | © store.steampowered.com

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Splatterhouse | © denofgeek.com

A livello cinematografico, invece, sono sempre i giapponesi ad avere realizzato il caposcuola: Battle Royale (2000) di Kinji Fukasaku - tratto dall'omonimo romanzo (Koushun Takami, 1999), è il film cult con Takeshi Kitano, Masanobu Andō e Chiaki Kuriyama (la famosa Gogo Yubari di Kill Bill).

La trama è semplice: una classe di studenti difficili sono mandati dal Governo su un'isola per uccidersi, finché non ne resta uno. Una metafora della società giapponese di fine anni '90 brillantemente riuscita (vi parlo di questo argomento qui), tanto da essere copiata e riproposta anche all'estero: il caso più eclatante di plagio letterario e cinematografico è lo statunitense Hunger Games (primo romanzo del 2008, il primo film del 2012).

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Battle Royale | © horrorestremo.altervista.org

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Hunger Games | © amazon.it

Il 2000 è l'anno di Gantz, serie manga death game horror-fantascientifico di enorme successo (seguita da ben tre film) di Hiroya Oku.

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Gantz | © amazon.it

Senza ombra di dubbio il prodotto che più somiglia a Squid Game è As the Gods Will (Takashi Miike, 2014), basato sull'omonimo manga di Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura.

Più che una semplice ispirazione qui si può parlare di plagio (così come tra Battle Royale e Hunger Games): i protagonisti di entrambi i film devono sopravvivere a dei giochi mortali a tempo. Nello specifico si notano le stesse ricorrenze di stile nel gioco 1, 2, 3 stella e il tema dell'infantilismo - il gioco del tiro alla fune sarebbe stato plagiato da un programma televisivo coreano del 2014.

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As the Gods Will | © horroredintorni.altervista.org

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As the Gods Will - Squid Game | © todayonline.com

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Tv coreana | © drcommodore.it

Tuttavia, in As the Gods will i protagonisti sono studenti che sono costretti a partecipare ai giochi mortali e non volontariamente per ottenere una vincita in denaro. Inoltre, As the Gods Will è permeato dal determinismo di un dio superiore, mentre Squid Game no. Nel primo il diletto è nel piacere di dei perversi, mentre nel secondo è appannaggio di ricchi uomini facoltosi che pagano per vedere persone disperate morire una dopo l'altra - in Squid Game vige una rigida struttura piramidale in cui tutti dal basso verso l'alto, dipendono dal denaro che sta a monte, primo motore unito alla fame di divertimento scellerato.

Hwang Dong-hyuk, autore di Squid Game (2021), si è difeso dalle accuse di plagio asserendo di avere scritto la sua opera due anni prima dell'uscita di As the Gods Will, sebbene questa precisazione sembri davvero vacillare.


Vale la pena citare, infine, anche Alice in borderland (2020) di Shinsuke Sato, tratto dal manga di Haru Aso. Il protagonista partecipa ad un videogioco mortale, altra figura retorica della generazione contemporanea di giapponesi.

E' interessante sottolineare che in As the Gods Will e Alice in Borderland i protagonisti sono mostrati mentre giocano di fatto a videogiochi su console: il primo non a caso è proprio Resident Evil 6, creando così un efficace riferimento meta-filmico.

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Alice in borderland | © comics1.com


"Volevo scrivere una storia che fosse un'allegoria o una favola sulla moderna società capitalista, qualcosa che descrivesse una competizione estrema, un po' come la competizione estrema della vita. Ma volevo utilizzare il tipo di personaggi che abbiamo tutti incontrato nella vita reale"

Ha dichiarato l'autore, aggiungendo di avere utilizzato il "gioco del calamaro" come titolo della serie proprio perché è un gioco competitivo e aggressivo come la società sud coreana di oggi.

Come sappiamo, lo sviluppo della Corea del Sud è avvenuto in maniera estremamente veloce e solamente in anni recenti (ne ho parlato qui). Grazie agli imperi della cosmetica e della musica pop (ne ho parlato qui), la "korean wave" è diventato un fenomeno globale e pervasivo. Nonostante l'auto-promozione edulcorata di questa Nazione, a partire da Parasite (2019) il mondo occidentale ha iniziato ad assistere ad una feroce critica della società e del lavoro coreano proprio da parte di artisti coreani - in questo caso grazie a Bong Joon-ho.

In queste opere (così come appare in molti K-drama, in cui diventare senzatetto o essere perseguitato dagli strozzini appare davvero semplicissimo) viene descritto con particolare minuzia il feroce capitalismo sud coreano.

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Parasite | © mymovies.it

La Corea del Sud è oggi il Paese con la peggiore disparità di reddito, caratterizzato da tanti soldi in mano di poche compagnie, un mercato immobiliare fuori controllo (in meno di cinque anni il prezzo delle case a Seul è aumentato del 50%), l'estesa piaga dell'alcolismo, una pressione sociale, familiare e scolastica paragonabile forse solamente a quella del Giappone di fine anni '80 e anni '90.

Con la Pandemia globale la situazione è ovviamente peggiorata: lo Stato ha ridotto le regole sui prestiti, permettendo un accesso ai crediti senza precedenti e causando un aumento drammatico del debito individuale. Sembra dunque che oggi la Corea del Sud stia per vivere lo stesso dramma dello scoppio della bolla speculativa che ha piegato il Giappone alla fine degli anni'80 (da allora il Pese non si è ancora ripreso): il problema finanziario preoccupa i cittadini più del Covid, così come anche le profonde disuguaglianze sociali e la mancanza di posti di lavoro per una generazione di giovani iper istruiti e che definiscono il proprio Paese come "un inferno" - e che paradossalmente il Squid Game non vengono nemmeno mostrati anzi, i protagonisti sono adulti senza futuro.

Problemi reali, finanziari e sociali che sono gli stessi di moltissime nazioni oggi e che rendono così Squid Game in un qualche modo universale. Proprio per questo, se ne coglie il profondo ed estremo successo.




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