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Sumire

A pochi passi dalla fermata della metropolitana Moscova c'è un ristorante giapponese che porta il nome di Sumire ("violetta").

Aperto da diversi anni ormai, esso ha avuto un cambio di stile in seguito ad una relativamente recente ristrutturazione che lo ha trasformato da locale freddo e poco accogliente, ad osteria giapponese con banco sushi intima e minimalista dalle luci soffuse, frequentata da molti clienti italiani abituali della zona e da giapponesi stessi.


L'anima di Sumire è il proprietario Taka, vero padrone di casa che ha seguito attentamente tutta la cena con grande gentilezza e professionalità. Anche il resto dello staff è attento e disponibile, sebbene il servizio sia a tratti sbrigativo.

Il menù è molto ampio e spazia tra numerosi preparazioni giapponesi tradizionali.

Ho cenato da Sumire più di due anni fa e ho un ricordo vago del sushi, ma questa volta voglio farmi consigliare quelle che sono le vere specialità della casa. Qui difatti la cucina è specializzata nella tradizione di Osaka e ciò lo si evince soprattutto dalla carta dei piatti fuori menù scritta a mano in italiano e giapponese - che, tra l'altro, vi consiglio caldamente di optare perché, a mio avviso, contiene le scelte migliori.


La cena incomincia con un piccolo benvenuto a base di alghe che si sposa molto bene con una porzione generosa di ottimo saké freddo della prefettura di Akita.

Il primo piatto è una delle specialità davvero impossibili da trovare altrove: i kushikatsu misti, ovvero i tipici spiedini fritti di Osaka.

Ce se sono di molte qualità, io ho provato quelli al daikon, seppia, polpo (forse quello più duro da masticare rispetto agli altri) e quello alla melanzana e bacon (la ricetta più contemporanea ed apprezzata dai giapponesi, secondo l'avviso del proprietario, ed in effetti molto saporita e gradevole). A seconda del tipo di spiedino vengono servite diverse guarnizioni, come la speciale salsa segreta della casa o del sale e succo di limone.

Si prosegue poi con una prelibatezza di Nagoya, ovvero gli udon freschi fatti in casa serviti in una elegante pentola tradizionale con miso rosso, carne, uovo e tempura di gambero. Da leccarsi i baffi! Sarà che a me il miso rosso piace da impazzire, ma questo piatto è delizioso soprattutto se spolverato con dello shichimi togarashi (miscela piccante di sette spezie).

Il secondo piatto principale provato consiste nel riso al curry giapponese con gamberi e pesci, secondo la ricetta di famiglia di Taka. Altro piatto azzeccato, non c'è che dire: il pesce è fresco ed il curry gustoso e cremoso.

La cena si conclude infine con una coppa di gelato tre gusti (sesamo nero, azuki e matcha - purtroppo non fatti in casa) sormontata da marmellata di azuki, il tutto accompagnato da umeshu con ghiaccio.


Le porzioni di Sumire sono tutte molto abbondanti, quindi calibrate bene le scelte in base alla vostra fame.

Ci sono ancora tanti piatti che mi piacerebbe provare, come quelli a base di pesce crudo quindi penso che tornerò in futuro per fare avere un parere ancora più completo su Sumire, ma fino ad ora posso tranquillamente dire che i piatti caldi sono quelli per cui si dovrebbe venire a cenare qui.

I prezzi sono medio alti, ovvero in linea con la tipologia di cucina ma, soprattutto, all'area in cui il ristorante si trova. Per il pranzo, invece, sono disponibili dei lunch set convenienti.

Sumire milano Cookingwiththehamster
Sumire | © Cookingwiththehamster
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Sumire | © Cookingwiththehamster
Sumire milano Cookingwiththehamster
Kushikatsu | © Cookingwiththehamster
Sumire milano Cookingwiththehamster
Udon al miso rosso di Nagoya | © Cookingwiththehamster
Sumire milano Cookingwiththehamster
Curry rice con gamberi e pesce | © Cookingwiththehamster
Sumire milano Cookingwiththehamster
Gelato giapponese al matcha, azuki e tè verde | © Cookingwiththehamster

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