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Ichi Station

Ichi Station, ovvero l'esperienza di sushi stellato a domicilio. Come mai? Perché si tratta di un format ormai assodato il cui menù è stato firmato dal maestro Haruo Ichikawa, istituzione della gastronomia nipponica a Milano poiché primo chef ad avere ottenuto una stella Michelin per un locale di cucina etnica presso il ristorante Iyo.

Dopo avere lasciato il blasonato ristorante appena citato, Ichi san si è impegnato in una serie di progetti e Ichi Station è proprio uno di questi.


Ad oggi esistono diverse "stazioni" dove poter ordinare il cibo a domicilio o d'asporto (via Col di Lana, via Gustavo Fara, via Ravizza o Corso di Porta Vittoria) tramite l'apposita app o attraverso i maggiori delivery di Milano. Premetto che personalmente non sono una grande estimatrice del cibo a domicilio perché a mio avviso non arriva mai particolarmente buono e nemmeno del tutto "integro" - e neanche Ichi Station fa la differenza.

Mangiare soprattutto il sushi non al ristorante secondo me non è mai una scelta azzeccata, ma mettendo da parte le varie perplessità del caso devo dire onestamente che questo sushi rispetto a molti altri provati a casa (e allo stesso livello blasonati) è forse quello che mi ha convinta di più.


Ma andiamo per ordine. Nonostante Ichi san oggi sia a capo del primo ristorante omakasè di Milano (locale che tra l'altro porta il suo cognome, Ichikawa, e che vi esorto a provare assolutamente) che propone quindi una cucina sostanzialmente autentica e intrinsecamente personale, per Ichi Station ha voluto osare, confezionando una carta molto particolare, fusion e innovativa. Essa rappresenta un viaggio attraverso le varie regioni di Italia (e non solo), offrendo una serie di combinazioni curiose ed esteticamente molto divertenti.

Sono proprio i colori che attraggono l'attenzione ed incuriosiscono, ma anche le forme delle proposte in menù come il sushi mosaico (realizzato come una scacchiera i cui ingredienti possono essere scelti dal cliente) o il box del viaggiatore, elegante scatola con diverse qualità di sushi disponibile in diverse grandezze.

Ma torniamo al tema del viaggio, asse portante del menù. Vi sono diverse soluzioni di chiara ispirazione nikkei (come il ceviche o il tiradito) e italiana (tra cui gli uramaki Montefeltro, cacio e pepe, Calabria o Piemonte). E ancora "La via dei colori" dove la fantasia spazia tra, ad esempio, uramaki con matcha o con riso venere.

E non è finita qui: nigiri classici, uramaki, varie tartare, somen, chirashi, tataki di tonno, poké bowl, sashimi, frutta fresca e, per finire, i mochi.


Insomma, un menù molto vasto e corposo che accontenta tutti, sicuramente una scelta più azzeccata per una pausa pranzo particolare ed alternativa piuttosto che per una cena. Al di là degli accostamenti, che possono convincere o meno, una nota di merito va alla scelta degli ingredienti, tutti molto freschi.

Ovviamente non è Ichi san a preparare i vari piatti e su questo dobbiamo chiudere un occhio. Ma nonostante ciò secondo me una prova vale sicuramente la pena di farla.

Ichi Station Cookingwiththehamster
Ichi Station | © Cookingwiththehamster
Ichi Station milano Cookingwiththehamster
Sushi mosaico | © Cookingwiththehamster
Ichi Station milano Cookingwiththehamster
Uramaki Calabria | © Cookingwiththehamster
Ichi Station milano Cookingwiththehamster
Uramaki Calabria | © Cookingwiththehamster

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